Bahrain Victorious, Sonny Colbrelli: “Ho avuto sempre il pallino di vincere il Giro delle Fiandre, alla Sanremo 2014 potevo sicuramente cogliere qualcosa in più”
Il 32enne ricorda alcuni dei momenti più importanti della sua carriera: "Non sono tanti i corridori che come ultima gara vinta hanno una Parigi-Roubaix"
Sonny Colbrelli ripercorre alcuni momenti della sua carriera. Costretto ad appendere la bici al chiodo dopo l’arresto cardiaco subito lo scorso marzo al termine della prima tappa della Volta a Catalunya, il 32enne bresciano si sta già focalizzando sul futuro, che lo vedrà impegnato quale consulente e ambasciatore della sua ultima squadra, la Bahrain Victorious, e nel progetto di creare un team di giovani corridori, ma è anche inevitabile abbandonarsi ai ricordi di una carriera interrotta proprio quando era giunta all’apice. L’ultimo successo dell’ex campione italiano ed europeo rimarrà infatti quell’epica Parigi-Roubaix dell’ottobre 2021 rimasta negli occhi e nel cuore dei tifosi italiani.
“Non sono tanti i corridori che hanno smesso e che come ultima gara vinta hanno una Parigi-Roubaix. Io potrò raccontare questo”, ha raccontato Colbrelli ai microfoni di Eurosport. Nei sogni del classe 1990, però, c’era la vittoria di un’altra grande classica del Nord: “Nella mia vita da corridore professionista ho vinto un po’ di gare, ma ho avuto sempre il pallino di vincere il Giro delle Fiandre. Ho visto vincere Tom Boonen, che stimo moltissimo, e Fabian Cancellara, erano loro i corridori faro per me”.
Tornando più indietro nel tempo, il bresciano si è soffermato sul primo Grande Giro disputato, il Giro d’Italia 2012: “Chi si dimentica il primo Giro? Ero sempre per terra, sempre staccato, e non nego che tante volte nella mia testa pensavo ‘Ma perché sono qua? Perché corro in bici?’. Però quella volta è stata una grande emozione perché sono riuscito a portare a termine il Giro d’Italia, e quando porti a termine un Grande Giro è una grande emozione ed è come una vittoria. Lì ho capito che, se mi mettevo ad allenarmi seriamente, potevo essere lì come i grandi campioni che ho sempre visto in tv“.
Tra le grandi classiche, invece, inevitabile non pensare alla Milano-Sanremo, gara che lo ha visto spesso raccogliere buoni risultati: “Ho colto il mio primo piazzamento in una grande classica alla Milano-Sanremo (del 2014, ndr). Quello è stato un giorno che, se avessi avuto la testa che ho ora, potevo cogliere sicuramente qualcosa in più. Appena finita la discesa del Poggio, mi sono sentito come Cancellara e sono partito, mi hanno ripreso quasi all’ultimo chilometro, ho fatto la volata e comunque ho concluso sesto. Da lì, nella mia testa ho capito che potevo esserci anch’io tra i grandi campioni“.
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